Meloni cita Draghi e la Camera si agita. La corsa dei suoi per smontare il caso- Corriere.it

«Quando sedeva a Palazzo Chigi, e con la maggioranza che aveva, per Mario Draghi è stato difficilissimo tenere il punto sul conflitto scatenato da Vladimir Putin contro Kiev. Perciò figurarsi se mi metto ad attaccarlo. Sull’Ucraina poi…». Giorgia Meloni intende subito chiudere il caso che sta montando per una frase pronunciata durante il dibattito sul prossimo Consiglio europeo.

È sera a Montecitorio e una sua battuta a braccio in Aula, in sede di replica, ha appena dato l’impressione che la premier volesse criticare l’ex capo della Bce: «Mi ha molto colpito che nel corso della discussione si sia fatto riferimento al grande gesto da statista del mio predecessore, per la foto scattata in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Per alcuni la politica estera è stata solo farsi fotografare con i leader di Francia e Germania quando non si portava a casa niente».

Nell’Emiciclo e in tribuna stampa sale un brusio di stupore. Dai banchi del governo un ministro si affretta a scrivere in un messaggio: «Meloni non ha attaccato Draghi, bensì il Pd». Ma l’interpretazione che si diffonde in Transatlantico è come un fiammifero lanciato in un pagliaio. E nello staff della premier si rendono conto che sia necessario spegnere rapidamente l’incendio, anche se persino autorevoli esponenti democrat…